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Marco M. G. Michelini | 15 Luglio 2024

Di già il sole alle case come ai monti
col fuoco dei suoi raggi vago inonda
secende sulla città senza orizzonti
una tristezza bionda

 

Io piango più che in altro in tal momento
quello ch’è stato e quello che ho perduto
In cenere ed in oro lo rammento
e giammai l’ho veduto

 

Una felicità che nascer deve
un’afflizione che deve cessare
un’ansia che si fa sempre più greve
per chi deve restare

 

Discendi allor col tuo silenzio nero
che già le foglie coprono di suono
o notte spogliandomi del pensiero
temo d’essere buono.

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