X agosto è una poesia composta da Giovanni Pascoli in memoria del padre Ruggero, ucciso mentre tornava a casa dal mercato di Cesena in circostanze misteriose il 10 agosto 1867, il giorno in cui si celebra San Lorenzo.
La narrazione, accostando una storia in una realtà naturale e un’altra in una realtà familiare, smaschera una cruda realtà universale: il male e l’ingiustizia che dominano l’esistenza.
Questo (oltre a poco altro) è quanto potete trovare scritto su Wikypedia.
In realtà ci sarebbe molto da dire su questa poesia che rappresenta, in maniera quasi perfetta, quella “sonorità rotonda” che rende il Pascoli (forse anche più del D’Annunzio) uno dei massimi esponeneti del decadentismo italiano.
Tuttavia, senza starmi a dilungare troppo su spetti critici che spero di avere il tempo di trattare in altro luogo, voglio oggi proporvi una lettura di questa poesia (qualunque poesia andrebbe sempre letta ad alta voce, al fine di comprenderne appieno “l’essenza”) che mi auspico vi piaccia e vi possa avvicinare al “mondo” poetico di Giovanni Pascoli.
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