… abutere, Grylle, patientia nostra? Quam diu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia? La misura è colma davvero, caro Grillo, e anch’io ti mangerei, ma non per avere il gusto di vomitarti, come tu hai detto oggi a un gruppetto di cronisti, ma – piuttosto – per avere il liberatorio piacere di defecarti. Tu disprezzi i giornalisti (cosa ormai nota persino ai minus habens) e dici: «Un minimo di vergogna voi la percepite per il mestiere che fate, sì o no? Un minimo di vergogna … o perché fate il vostro lavoro da 10 euro al pezzo, che giustifica tutto questo che state facendo …». E hai ragione, perché i giornalisti, che spesso sparano anche cazzate, lo fanno solo per 10 euro a pezzo (ovviamente è un modo di dire); ma tu, che spari unicamente cazzate, guadagni miliardi insieme ai tuoi soci. Quindi, tra te e un giornalista c’è davvero un abisso: tu sei un “ladro” e il giornalista un “imbecille”. Quello che mi domando è (ma questa è solo retorica) se un minimo di vergogna tu la percepisci per tutte le porcate che dici, racconti e scrivi. Ma che dico vergogma?! Tu hai un così folto strato di pelo sullo stomaco che non sai neppure cosa significhi la parola vergogna. Del resto hai cose ben più gravi di cui dovresti vergognarti e di cui non ti vergogni affatto: anzi, non perdi mai occasione per fare la morale agli altri, quasi tu fossi un novello Solone. Per cui ripeto: Quousque tandem? Non credo ancora per molto. Chiunque sia il pagliaccio (indagato o meno) che deciderai di candidare come Presidente del Consiglio e capo del movimento (ma quale movimento? quello della mano che va su e giù?) penso che alle prossime elezioni politiche il M5S si troverà severamente sottodimensionato. Sarà mica questo il motivo per cui stai cercando di defilarti?
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